Imparare a governare la mente

“Chi vuole muovere il mondo prima muova se stesso”. Socrate

Per entrare nella manifestazione del Potere e dell’influenza vi è un Risveglio.

Quale? Dovrete uscire dal senso del dramma e con la capacità di vedervi come il CENTRO del proprio ambiente. Il senso di impotenza è ciò che precede il vero risveglio dell’Anima. La personalità è uno stato di consapevolezza il cui fattore condizionante è la sostanza mentale, ciò che può essere trasceso quando non avrà più il dominio. In parole più semplici significa non aderite al senso del dramma e posizionarsi al centro di se.

ESSERE IL CAMBIAMENTO
Siamo già nell’attraversamento del cambiamento, la forma distrugge per creare un Nuovo Seme. Noi rimaniamo saldi e sempre più lucidi al divenire, accoglienti e in aiuto a chi giunge per sostenere e donare luce pace e amore. Ognuno ha il Suo Compito in questa vita e man mano che vive lo scopre. Lo si individua facilmente da ciò che gli nasce dal cuore spontaneamente. Le nostre azioni di amore sono da tempo presenti non deve ricercare “qualcosa di nuovo in se stessi” è già in noi, è in noi da tempo. È solo il tempo di riconoscerlo e renderlo più presente. Ricordiamoci i Propositi, i nostri Propositi sono da mantenere, mantenere! Saranno il salvagente nel mare, la tempesta è visibile nella sua forma ossia in ciò che accade nella forma della realtà, ma è lo spirito a trasformarsi ora e si sta trasformando attraverso il cambiamento della forma terrena. Sono i nostri pensieri, parole e sentimenti a portarci nella dimensione superiore, alla dimensione della Creazione.

Quindi vi invito a monitorare i vostri pensieri e parole e come abbiamo lavorato tanto fin’ora – come dialogare con se stessi- ricordo DONATEVI parole di amore a voi stessi. Dire a se stessi l’amore che vi meritate e quanto lo meritate. E di conseguenza agirete. Consideriamo sopra ogni cosa che nessuno può sopprimere l’amore in noi. Sia l’amore Sovrano nelle nostre vite, nasca innanzitutto dentro di noi, e si propaghi sempre di più, nel mondo.

Come si evolve?

Rendendosi conto, realizzando, diventando consapevoli dei propri vincoli di attaccamento, quelli che ti hanno influenzato nella vita. Cosa significa più semplicemente? Osserva in te cosa ti ha creato dolore nella vita, osservandolo non come “causato dall’altro”, ma cosa l’altro ha prodotto, mosso, attivato in te, creandoti sofferenza. Il punto della Vera evoluzione è a cosa sei attaccato tu ed è nella relazione con l’altro che si evidenzia e si nota espressamente. 

Siamo qui per LIBERARCENE, non per cambiare l’altro. 

Il vostro cuore è in apertura, si espande man mano che si abbandonano le paure e ci si affida al Divino, al Divino in noi.

Quanto potete elevare ancora il vostro cuore aprendovi all’esperienza e lasciando fluire l’Amore? 

Cosa vi trattiene dal non manifestare Amore? Cosa vi impedisce come umani di aumentare la vostra frequenza vibrazionale? Il controllo della mente, il giudizio, la paura? 

Il dominio della mente va governato verso la Luce e l’amore. Cosa significa?

Significa attraverso la Volontà direzionate la mente a frequenze più alte, a valori retti e corretti tra gli uomini. Non arrendetevi, non scoraggiatevi se ancora l’umano non vi è giunto man mano arriverete a formare gruppi e i gruppi diventeranno parte della collettività. Aumenterà la frequenza e spariranno alcune sofferente terrene, dettate dal controllo della mente.

Massa Monica Shreya

 

Per approfondimento Seminari di base, Impara a governare la tua mente 

Articolo da Tgcom 24, del 25 febbraio 2020

Essere genitori: sei passi per crescere figli felici e sicuri di sé

I consigli della psicoterapeuta per abituare i piccoli all’autonomia e all’autostima

115956752 abbe8bf5 d1d0 4432 a221 6cf244652d81 - Articolo da Tgcom 24, del 25 febbraio 2020

L’obiettivo del buon genitore è quello di crescere figli sereni e autonomi, in grado di staccarsi senza traumi, ma anche senza troppi indugi, dalla famiglia di origine per formarne una propria. L’adolescenza interminabile dei giovani italiani, descritti spesso come “bamboccioni”, è dovuta in parte a ragioni sociali ed economiche, ma in molti casi i giovani adulti che dopo i 25 anni restano ancora in casa con i genitori, soffrono in realtà di insicurezza. Ecco allora qualche passo utile che i genitori possono fare fin dalla prima infanzia dei loro bambini per crescere figli felici e capaci di essere autonomi. 

I consigli vengono dalla psicoterapeuta Monica Massa, specializzata in Emdr (Eyes Movement Desensitization and Reprocessing), e con una lunga esperienza nell’attività clinica e come psicologa nella scuola pubblica. Si comincia dalla prima infanzia e si prosegue fino all’adolescenza, sempre con un occhio di attenzione al cuore e alle sue vere espressioni.

 

1 – Dal primo attimo di vita: dare e comunicare amore – E’ il primo passo per trasformare il bambino in un adulto sicuro di sé. Soddisfare il bisogno d’amore e di appartenenza dei figli in ogni momento costituisce i fondamenti delle certezze indispensabili per affacciarsi alla vita. Facciamo dunque “sentire” ai piccoli che papà e mamma si prendono cura di loro, che sono amati, desiderati e tenuti in considerazione. E’ importante accarezzarli, tenerli in braccio, dire liberamente “Ti voglio bene”, “Mi piace quello che fai”: in questo modo si costruisce nel tempo con fatti e parole un legame emotivo che fa sentire i piccoli sicuri di sé. Più amore diamo ai nostri figli, più amore avranno dentro di loro e saranno capaci di darne a sé e agli altri.

 

2 – Infanzia: le prime piccole prove – Permettiamo al bambino di affrontare le sue prime responsabilità, per abituarlo a badare a se stesso e a prendere decisioni. Più esperienza acquista in campi diversi, maggiore sarà la sua fiducia in sé. Ogni occasione è utile per lasciargli sperimentare i suoi limiti e insegnargli a superarli. Ad esempio, se il nostro bambino non sa nuotare, non diciamo “Non avvicinarti all’acqua perché non sai nuotare!” ma piuttosto: “Coraggio, entriamo in acqua per imparare a nuotare”. Come scrive D. Canfield Fisher: “Una madre non è una persona su cui appoggiarsi, ma una persona che aiuta a non aver bisogno di quell’appoggio”.

 

3 – Durante la crescita: innanzi tutto rispetto – Perché un bambino, e poi un ragazzo, impari ad avere stima di se stesso occorre che percepisca il rispetto dei suoi genitori. Mostriamo apprezzamento per il piccolo che accetta una sfida, indipendentemente dal risultato: si diventa ciò che si pensa di poter diventare, le nostre convinzioni determinano la nostra immagine che a sua volta genera i nostri sentimenti e i nostri comportamenti. Per questo sentirsi stimati aiuta a formarsi una buona idea di sé.

 

4 Adolescenza: è il momento della disciplina interiore – E’ questo il momento in cui si pongono le basi per trasformare il ragazzino in un adulto che rispetta le regole per propria convinzione interiore. L’autodisciplina è una capacità che i ragazzini devono imparare a esercitare su se stessi per la ricompensa interiore che ne deriva e non per imposizione esterna. I piccoli ricatti o le imposizioni non sono perciò costruttivi: se i ragazzini vivono la disciplina solo come intervento autoritario, infrangeranno le regole ad ogni occasione che si presenterà, mentre è necessario che  si formino un proprio codice morale autonomo. Insegniamo con le parole e l’esempio i “perché” della vita, non solo “che cosa” si deve o non si deve fare.

 

5 – Lasciamoli sbagliare: è così che si impara! – Spesso i genitori temono gli errori dei figli: li considerano come un proprio fallimento e come qualcosa da cui proteggere il bambino. Il fatto di sperimentare qualche frustrazione invece non fa male: sbagliare è spesso il modo migliore per imparare. L’importante poi è rialzarsi, con l’aiuto di papà e mamma che hanno fiducia nel destino dei propri ragazzi e anche nel proprio. I bravi genitori non sono quelli perfetti (la perfezione non esiste), ma quelli consapevoli dei propri pensieri, emozioni e comportamenti.

 

6 Insegnare le regole e i limiti –  L’educazione deve essere fatta anche di sì e di no assoluti, poche fondamentali regole che riassumono i valori che vogliamo tramandare e che costituiscono i principi salva vita. Questi punti fermi suscitano spesso ribellione nei giovani, ma saper resistere agli assalti libertari dei figli è prova di amore. Comunica ai ragazzi l’idea che ci prendiamo cura di loro, che siamo disposti a battagliare per il loro bene e che crediamo in quello che insegniamo. In più, il no è una forma di separazione dal figlio e resistere dà prova di non temere questo distacco. Serve quindi anche a riconoscere, in ultima analisi, l’autonomia del giovane. Saper restare fermi in qualche fondamentale no evita di far crescere dei ragazzi narcisisti, che si trasformeranno in adulti tirannici, fragili e infelici.

Dare sicurezza ai figli quando c’è paura

La fiducia è indispensabile per dare sicurezza.

Ora ai nostri figli serve un senso di continuità e di sicurezza. Cosa rimane secondo voi saldo nonostante i cambiamenti presenti nelle ultime settimane?
Il tempo per stare con loro, per dare valore alle cose presenti. Anche alle piccole cose quotidiane.

Cosa resta ora e rimarrà in memoria nei nostri figli di questo passaggio storico?
Il come siamo capaci ad affrontarlo, con quale forza d’animo e calma, nonostante le numerose sollecitazioni e pressioni esterne. E anche il senso di responsabilità di ognuno di noi per far fronte ai nuovi adattamenti necessari.

Seppur meno visibile e comunicato, ma di grande importanza, quanto alcuni, meno conosciuti perché più occupati nel fare continuano ad offrire ore e ore di presenza, di lavoro e di supporto.

Questo ci attende a tutti noi, oltre la paura, il senso della fratellanza con una rinnovata forza d’animo.

Vogliamo quindi insegnare ai figli come si affronta la paura?

Ecco tre brevi consigli: – La calma con la meditazione agevola e facilita l’allontanamento della paura, concediti di collegarti alla tua interiorità, aprendo il canale con la meditazione alla connessione con te stesso; – Impara a legittimare di avere in te, tutto ciò che realmente ti serve per affrontare ciò che sta succedendo; – Attraversa l’esperienza in atto, quale che sia, restando saldo alla fiducia, questo ti darà un senso di sicurezza interiore, che nulla può restituirtelo fuori; – Ricordati che nulla dura per sempre, c’è una temporalità a tutto; – E in ultimo, se hai paura fai un bel respiro e un altro ancora chiudi gli occhi e immagina la cosa più bella che tu possa immaginare e immaginala, immagina di crearla… la tua energia la renderà più vera.

I mala o rosari per l’Om Chanting

I mala sono gioielli utilizzati in India ormai da millenni per la preghiera, la meditazione e le pratiche devozionali.
I mala sono ghirlande indiane composte da 108 grani. Vengono utilizzati sia dagli induisti che dai buddisti e rappresentano per i devoti di entrambe le religioni degli strumenti di preghiera e di meditazione. Il significato del termine mala è infatti “rosario”: questi oggetti sono composti da perle, pietre o semi naturali e servono a conteggiare le formule sacre indirizzate alla divinità.
Di fatto non vi è perciò alcuna differenza tra un mala tibetano, buddista o indiano. La struttura di questi articoli devozionali è infatti sempre la stessa: oltre ai 108 grani vi è un ultimo seme – diverso dagli altri per dimensione, forma o colore – che chiude la corona e che segnala per questo la fine della pratica rituale.
I mala sono di solito formati dai rudraksha, I semi della compassione. I grani di queste corone possono essere composti anche dai semi del loto, dal legno di tulsi e dal legno di sandalo.
Secondo la tradizione esoterica ogni materiale può essere concepito come un veicolo di poteri, virtù ed energie sottili per il corpo e per la mente. Ogni pietra, cristallo o legno è in grado di condizionare perciò positivamente chi lo indossa e può essere sfruttato per potenziare alcuni aspetti della propria personalità o per migliorare il proprio benessere psicofisico.
i mala possono essere usati per la recita di preghiere e per la ripetizione di canti sacri. I mala vanno sorretti con la mano destra e vanno fatti scorrere tra l’anulare ed il pollice in direzione oraria. Ad ogni grano corrisponde una preghiera e si procede in questo modo fino al termine della circonferenza. Si parte dal primo grano dopo il ciuffo di filo di cotone o di seta.

Conferenza La meditazione per il Risveglio del Sè, allo YogaFestival 18 ottobre 2019

VENERDÌ’ L’INGRESSO ALLO YOGAFESTIVAL È GRATUITO
LOCATION: Palazzo del Ghiaccio – Via Piranesi 14, Milano

Ci si può lasciar andare alla vita e smettere di controllarla? Si può vivere senza esser dominati dalle emozioni negative? Lasciarsi andare alla vita, all’esperienza della vita stessa, con fiducia e senza paura. Le emozioni creano con le loro vibrazioni la realtà. Per accogliere il divenire bisogna sollevarsi e liberarsi dei pesi del passato e allora il passo sarà leggero. La meditazione è uno dei veicoli per la trasformazione personale.

INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI.

  • 7 - Conferenza La meditazione per il Risveglio del Sè, allo YogaFestival 18 ottobre 2019