L’età scolare è l’età in cui vi è il passaggio dalla pubertà verso la fanciullezza, l’età in cui i primi contatti amicali diventano fonte di amicizia e di confronto. È un momento delicato, in cui i primi segnali fisici di avvicinamento allo sviluppo evolutivo sopraggiungono ed a volte in modo anche anticipato, rispetto ad un evoluzione canonica. Le relazioni con i pari sono spesso caratterizzate dai dialoghi, dalle simpatie, dai giochi insieme e il primo sentimento che spesso vivono è quello di gelosia per non “essere stati scelti”; il legame tra bambini è caratterizzato da esclusività e possono soffrire od essere dispiaciuti per l’esclusione o l’abbandono. A volte sono solo timori e bisogna semplicemente ascoltarli, senza ridicolizzare o sminuire le loro esperienze od i loro vissuti emozionali.
L’amicizia è un sentimento basato sulla reciprocità, la fiducia e il gioco, l’amore è il mettersi in gioco, il batticuore. I bambini si aprono con l’amica del cuore e si confidano, si parlano e si chiedono consiglio. Verso l’adolescenza invece si aprono le porte dell’amore, i primi veri innamoramenti e le prime infatuazioni, vi sono i grandi turbamenti ed i primi coinvolgimenti emotivi. Le sperimentazioni di nuovi sentimenti e di grandi paure, che derivano dall’intensità e dalla forza dell’attrazione. Questo è il preludio dell’incontro “con l’altro”, anche sul piano fisico.
L’atteggiamento genitoriale di fronte alla crescita dei figli sarebbe auspicabile che fosse cauto, nel senso di non essere intrusivi ma attenti, di comprendere gli sbalzi emotivi ed anche di relazionarsi su un piano di realtà. Sapere rispettare il loro sentire e ciò che stanno vivendo come facente parte di un’esperienza ineluttabile e persino costruttiva, dove le delusioni sono inevitabili e le svalorizzazione di sé è una possibile conseguenza. Altrettanto comprensibile il senso di sfiducia, di rifiuto e l’eventuale fuga dall’altro. I primi rapporti d’amore costruiscono la struttura su cui si baseranno le loro future relazioni affettive. È quindi opportuno sia che siano femmine o che siano maschi, bisogna farli sentire “preziosi ed unici” anche quando attraversano le loro “tempeste”.